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ALBERTO SPADOLINI (Ancona 1907 – Parigi 1972)

Alla morte di Alberto Spadolini, avvenuta a Parigi nel dicembre 1972, il suo appartamento sugli Champs-Elysées viene svaligiato. Di lui si perde ogni traccia finché nel 1978, nel corso di un trasloco, viene ritrovato uno scatolone contenente il suo Archivio: fotografie artistiche, disegni, documenti, articoli di giornali provenienti da tutto il mondo.

Ci sono voluti molti anni di studi e ricerche per ricostruire la storia di Alberto Spadolini, dagli amici soprannominato Spadò. Alla metà degli anni ’20 è scenografo al Teatro degli Indipendenti di Anton Giulio Bragaglia luogo di riferimento della avanguardie artistiche italiane, allievo di Giorgio De Chirico. In qualità di attore debutta nella commedia “Scalari e Vettori” di Umberto Barbaro (1928).

Lo ritroviamo decoratore al Vittoriale di Gabriele D’Annunzio ; danzatore con  Joséphine Baker e Serge Lifar; coreografo ammirato da Paul Valéry e Maurice Ravel; attore con Jean Marais e Jean Gabin ; cantante con  Mistinguett; regista di documentari con Django Reinhardt e Suzy Solidor; pittore apprezzato da  Jean CocteauMax Jacob ; scultore dallo stile michelangiolesco; restauratore nello studio esoterico di Jules Boucher; giornalista per la rivista parigina Le Sourire …. agente della Resistenza antinazista.

Fra gli amici di Spadolini i registi  Roberto Rossellini , e Jean Renoir, il pittore Francis Picabia, il principe  Felix Yussupov, l’uomo che osò assassinare il monaco Rasputin.

Frequenta le più belle donne dell’epoca:  l’attrice tedesca Marlene Dietrich , l’attrice francese Catherine Hessling  moglie di Jean Renoir, la fotografa Dora Maar compagna di Pablo Picasso , la ballerina svedese Betty Bjurstrom che nel 1948 conquista il primo titolo di Miss Europa. Ha una tempestosa relazione sentimentale con Joséphine Baker con cui si esibisce al Casinò de Paris e al Prince Edward Theatre di Londra.

Secondo alcune testimonianze Spadolini avrebbe continuato nel dopoguerra la sua attività di spionaggio a favore dei servizi segreti occidentali.

 

 

La sua figura è rimasta semi-sconosciuta fino al 2005, quando il suo Archivio è stato presentato nel corso di rassegne e festival.

Nei suoi dipinti sono visibili riferimenti alla danza, all’esoterismo e alla sua terra natale.

Negli anni ’60 Alberto Spadolini apre un Atelier a Riccione e restaura la discoteca del Grand-Hotel di Rimini. 

Fra gli ammiratori di Spadò lo storico dell’arte Philippe Daverio che nel 2012 ha presentato la Rassegna alla Mole Vanvitelliana di Ancona e sir Elton John che nel 2017 ha esposto l’immagine di “Spadolini, danzatore con sfera in mano”, opera di Dora Maar,  alla Tate Modern di Londra.

L’Atelier “Alberto Spadolini” di Riccione ha collaborato alla pubblicazione di alcune opere su Spadolini:

1 – Marco Travaglini “Bolero-Spadò. Alberto Spadolini, una vita di tutti i colori”, Tipografia Fabbri Modigliana 2007;

2 – Marco Travaglini “Spadò, il danzatore nudo”, Andrea Livi Editore 2012;

3 – Marco Travaglini “Alberto Spadolini, galeotto fu il lenzuolo (romanzo)”, Youcanprint 2019;

4 – Marco Travaglini “Alla scuola di Gabriele d’Annunzio”, 2020;

5 – Angelo Chiaretti, Andrée Lotey, M. Travaglini “Alberto Spadolini, Arte e Spionaggio”, 2021;

6 – Riccardo Gresta “Alberto Spadolini, pittore”, 2022;

7 – M. Spadellini, R. Gresta, R. Simonari, A. Chiaretti, F. Filippetti, E. Ravaglia “Alberto Spadolini al Teatro degli Indipendenti di A. G. Bragaglia” 2023;

8 – “Arte, amori e spionaggio. Bibliografia di Alberto Spadolini 1932 – 2023”;

9 – “Alberto Spadolini, cronologia essenziale”, 2023.

Nel 2019 è stato presentato nel corso di alcuni festival il documentario “Spadò il danzatore nudo” dei registi Riccardo De Angelis e Romeo Marconi.